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2 luglio “MADONNA DEL TEMPESTON”


 

 

Oggi 2 Luglio 1870, fu una grandine così desolatrice in Concordia da non lasciare neppure una foglia sopra gli alberi; le viti spogliate e macerate come pure gli altri vegetabili (sic), le biade troncate con tutti gli altri legumi, così da non conoscere il luogo dove erano germinati. Il frumento era per buona parte già raccolto. Questo giorno sacro alla Visitazione di Maria a santa Elisabetta, il Signore ci ha visitati. Don Osvaldo Moretti, Economo Spirituale di Concordia dal 1ottobre 1859 al giorno d’oggi. L’anno successivo 1871 iniziò la processione che dura anche ai nostri giorni.

Così veniva descritta la grave tempesta, anzi il “tempeston“, che procurerà fame e miseria nella popolazione di Concordia che, a quei tempi, era per lo più composta da mezzadri e contadini, i quali dipendevano quasi totalmente dai raccolti della terra.

E da tanta sciagura è venuto il desiderio di affidarsi, con un voto, alla protezione della Madonna e, come segno esterno, venne istituito l’impegno nel giorno del 2 Luglio della processione con la statua della Madonna dalla Cattedrale alla Madonna della Tavella.

Questo voto e questa festa della Madonna del Tempeston si è conservata nel tempo come una delle feste più proprie del popolo di concordiese. Tutta Concordia, con le frazioni e le chiese succursali, vanta numerose tradizioni che ricordano fa la gente l’importanza divenerare la B. V.Maria, la dolce Madre celeste che sempre guarda ai suoi figli con occhi misericordiosi. Mi sento di esclamare: “Beata la comunità e la famiglia dove si onora e si prega la Madonna, e dove si ricorre a Lei come figli peccatori sì, ma sempre figli e figli bisognosi di protezione, di aiuto e di soccorso!”

Concordia, così come la ricordo nei tempi della mia infanzia, ha sempre risposto con fervore alla devozione della Madonna e alle processioni. Un tempo la frequenza dei fedeli alla celebrazione si calcolava osservando se i primi della processione, dopo aver fatto il giro della piazza, si trovavano a dover aspettare dientrare in Cattedrale, attendendo che gli ultimi uscissero per iniziare la processione: allora la partecipazione era da considerarsi molto buona. Tempi del passato si dirà, ma tempi genuini e belli in cui non ci si vergognava, anzi, era un onore portare in processione la statua della Madonna. Un tempo–detto per inciso -in cui chi si trovava per strada si fermava e aspettava in silenzio, fino a che la processione non fosse passata, come un semplice e doveroso atteggiamento di rispetto che oggi talvolta viene a mancare.

Una sana devozione alla Vergine Maria è premessa fondamentale per vivere il nostro rapporto di fede con il suo Figlio Gesù. S. Paolo VI diceva: “Andiamo a Maria per arrivare a incontrare Gesù”. Il ricorso fiducioso, confidente e filiale alla Madonna trova sempre accoglienza nel cuore di colei che ci è Madre e, anche se non sempre veniamo ascoltati in quello che chiediamo, sempre veniamo esauditi in quello che è bene per noi.

Con questo stesso spirito S. Bernardo di Chiaravalle ha composto questa bellissima preghiera a Maria:

Ricordati, o piissima Vergine Maria,che non si è mai inteso al mondo che qualcuno sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo aiuto, chiesto il tuo patrocinioe sia stato da te abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o Madre, Vergine delle vergini, a te vengo, e, peccatore come sono, mi prostro ai tuoi piedi a domandare pietà. Madre del divin Verbo, ascolta le mie preghiere ed esaudiscile. Amen

 

Don Natale, parrocco della parrocchia di Concordia Sagittaria (Venezia)

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