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La scelta


Mitt Romney

Mancano solamente 19 giorni ad un’elezione il cui esito segnerà le sorti, non solo del paese in cui si svolgeranno, ma anche del mondo intero. Mi sto riferendo all’elezione per la presidenza degli Stati Uniti d’America che vede di fronte Barack Hussein Obama e lo sfidante Mitt Romney.

Non credo di aver esagerato quando ho scritto la prima fase.

Questo perché i due candidati sono l’uno il contrario dell’altro, con una concezione di Stati Uniti e di mondo che è diversa quanto il giorno è diverso dalla notte.

Nel 2008 ho seguito, come ogni volta, le presidenziali USA con molta attenzione. Non mi sono lasciata irretire da quel senatore dell’Illinois afroamericano che parlava di “hope&change”. Sono riuscita ad andare al di là della maschera che indossava, ed ho visto un qualcuno che sapevo sarebbe stato dannoso per gli USA.

Spero che questa volta gli americani facciano la scelta giusta.

Ho usato il termine “scelta” perché è proprio di questo che si tratta. Gli statunitensi dovranno scegliere se vogliono che la trasformazione del loro paese iniziata con Obama continui, oppure se vogliono tornare ai principi fondamentali sui quali il loro paese è stato fondato. Dovranno scegliere se vogliono un governo sempre più grande oppure un governo di limitate dimensioni e poteri. Dovranno scegliere tra la libertà e la schiavitù.

Speriamo, per noi e per loro, che Obama il 20 Gennaio sia sulla strada di ritorno verso casa.

  1. ottobre 19, 2012 alle 09:31

    A Napoli siamo scaramantici :)))
    Mannaggia, non posso dirlo.
    Quello è il motivo fondamentale, io credo – anche se a mio parere non il solo.

    Sul tema di reflessione è un grande post. «I due candidati sono l’uno il contrario dell’altro.»

    Il cambiamento è stato lasciare un Paese con famiglie in grave crisi per finanziare la sanità all’Europea (si fa i parassiti e non si lavora come chiunque di noi vede quando è disgraziato, e va all’ospedale… più altre cose accadono, ma andrei nel tecnico, i barbari ladri di stipendi nelle ASL, farmacie e comparaggio,altro e altro), o la crescita della disoccupazione? O lasciarci un Iran foza nucleare.

    La speranza era vedere un uomo (un indossatore, quello che è) nascondersi sotto la gonna di Hillary Clinton [Benghazi]?

    • ottobre 19, 2012 alle 18:47

      Anch’io perciò non mi sono sbilanciata più di tanto, anche perché i sondaggi indicano per il momento un sostanziale pareggio. Avrei voluto fare un’analisi un po’ più approofondita, comunque quello che ho scritto la riassume piuttosto bene.

      Per quanto riguarda la Libia hanno fatto un gran casino e adesso stanno cercando di rimediare ma come si suol dire la toppa è peggiore del buco.

      Che Dio ce la mandi buona!

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